lunedì 12 gennaio 2009
Policlinico di Messina, stabilizzazioni al via: determinante la battaglia di CGIL e FLC
La Cgil e la FLC Cgil di Messina nell'apprezzare l'impegno del commissario del Policlinico Pecoraro sulle stabilizzazioni e sul processo di razionalizzazione avviato al Policlinico, ricostruisce la vicenda dei precari, oggi stabilizzati e, con il segretario generale Franco Spanò, commentano: "Se non fosse stato per coloro che per difendere il proprio orticello hanno montato le polemiche contro la Cgil che si batteva per le stabilizzazioni, il Policlinico avrebbe attivate le procedure con un anno di anticipo".
Graziamaria Pistorino, segretaria generale della FLC Cgil di Messina, ricorda che le condizioni per avviare il processo di stabilizzazione che oggi riguarda 209 precari tra infermieri, ausiliari e figure tecniche, erano state determinate dalle Finanziarie 2007 e 2008 del governo Prodi per mettere fine al continuo ricorso a nuovi precari, "Un popolo di ostaggi della politica che la stabilizzazione avrebbe sottratto al ricatto - spiega Pistorino. Ecco perché in molti, a ridosso delle elezioni, alimentarono le polemiche, eppure noi della Cgil abbiamo lottato solo per l'applicazione della legge".
Passaggio cardine per le stabilizzazioni fu l'emanazione nel gennaio del 2008 delle Linee guida regionali, fortemente inseguite e richieste dalla Cgil. "Oggi grazie a quelle Linee guida e all'impegno del commissario Pecoraro, che come in molti in questi giorni pubblicamente hanno riconosciuto persegue la razionalizzazione e il risparmio, il Policlinico di Messina fa da apripista per tutte le aziende sanitarie locali e regionali. Anzi, è già in preparazione il bando per la stabilizzazione al Papardo", spiega Franco Di Renzo, responsabile settore università della FLC.
La Cgil sottolinea l'importanza di questo risultato nel panorama locale e nazionale. "Il risultato odierno dà ragione alle nostre battaglie per i diritti dei lavoratori e per la qualità del servizio. Non a caso ad essere stati assunti sono proprio quei precari con i quali avevamo trascorso la notte del 31 dicembre 2007, nel giorno del loro licenziamento da noi contestato - commenta Spanò.
Oggi a distanza di un anno, a stabilizzazione avvenuta, abbiamo la dimostrazione concreta che la nostra battaglia era corretta e giusta. Adesso dobbiamo lavorare affinché si faccia altrettanto laddove possibile, al Papardo all'Asl e al Neurolesi perché la più grande piaga di questo nostro tempo è la precarietà che nega il futuro ai nostri figli e i diritti più elementari ai lavoratori".
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